L'articolo è una riflessione sulla tendenza che ormai affligge qualunque software, chi più chi meno. L'aumento della complessità di ogni applicativo porta inevitabilmente ad una diminuzione della sicurezza intrinseca del prodotto. Tutto aumenta le proprie caratteristiche e le proprie capacità così diventa sempre più facile produrre quelle vulnerabilità tanto amante e sfruttate dai produttori di virus dei più disparati. Il trend è questo, accade che chi scrive virus in pochi Kb riesce a far stare trojan molto complessi che riescono perfettamente nelle loro funzione e vanno anche oltre. Il punto dell'articolo sta nel concetto che maggiore innovazione non vuol dire necessariamente e solo complessità e dimensioni in aumento esponenziale. Ormai un'installazione completa di windowsXP entra in più di 3 Gb di HD, realmente non è un dramma visto la capacità ed il costo per Gb delle unità di storage odierne ma questo non vuol dire che il problema non debba essere posto.
Il concetto è molto stressato ma rende l'idea nell'articolo: pochi kb di software riescono a danneggiare seriamente software che godono di tonnellate di linee di codice e funzionalità avanzatissime. Bisogna radicalmente porsi il problema della sicurezza, non è possibile che un software fresco di casa produttrice se non patchato rischi di essere inutilizzabile per problemi di sicurezza.
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