Con comprensibile imbarazzo, Microsoft Corporation ha confermato che giovedì scorso un gruppo di hackers che si firma come 'Prime Suspectz' è riuscito a forzare i sistemi difensivi di ben tre siti ufficiali dell'azienda. Le home pages di Microsoft per Gran Bretagna, Messico e Arabia Saudita sono state modificate dagli intrusi, come già accaduto almeno altre nove volte in passato per diverse pagine web della multinazionale di Seattle.
Il portavoce Jim Desler ha candidamente ammesso che i tecnici dello zio Bill stanno ancora cercando di capire in che modo i 'Prime Suspectz' siano riusciti a farsi beffe dei blasonati server Windows 2000, proprio nel momento in cui lo stesso sistema operativo è oggetto di una massiccia campagna pubblicitaria internazionale, visibile in questi giorni in Rete e su giganteschi cartelloni affissi in tutte le principali città italiane. L'affermazione di Desler è sconcertante, al punto da farci ritenere che gli sia inavvertitamente sfuggita in un momento di sconforto. Ci sia permesso sorridere al pensiero che un altro dipendete Microsoft da lunedì prossimo potrebbe ritrovarsi a consegnare pizze per Pizza Hut, insieme al tecnico protagonista della celebre schermata di 'morte blu' in diretta planetaria su CNN qualche anno fa, durante la presentazione al pubblico di Windows 98. Se anche restasse alle dipendenze di Microsoft, sarà il caso che qualcuno gli ricordi che talvolta il silenzio è d'oro.
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