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Crisi discografica



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Pubblicato da Sbavi il 29/08/2005 alle 00:00

NEW YORK - Il business della musica digitale vola e mette in crisi i tradizionali cd che, a distanza di 24 anni dall'esordio sui mercati, potrebbe sparire quasi del tutto come i vecchi lp di vinile. La Apple, nel frattempo, tratta con due delle principali major discografiche al mondo per evitare di dover aumentare i prezzi di vendita delle canzoni da iTunes, lo store musicale online.

Gli alti costi di produzione dei cd, presentati nel 1981 per sostituire i dischi in vinile, fanno lievitare i listini tanto da causare una lenta ma continua flessione delle vendite. Ad esempio, sulla base dei dati forniti dalla Recording Industry Association of America (l'associazione delle grandi case discografiche Usa), nel 2004 sono stati venduti 766,9 milioni di compact disk, a fronte dei 942,5 milioni del 2000. In aggiunta, l'avvio delle nuove e più semplici modalità di riproduzione delle canzoni, come nel caso del player digitale iPod della Apple, ha dato nuova spinta al business della musica online. Lo dimostra il fatto che i colossi della discografia si stanno riposizionando.

La Warner Music ha deciso di lanciare il nuovo album dei Sun, un gruppo rocker dell'Ohio, nelle versioni Dvd (con tanto di video), online e vinile, pensando ai dj. "Proviamo a sperimentare e sviluppare un nuovo modello di business", spiega Edgar Bronfman, presidente e ad del gruppo, annunciando nuove iniziative dello stesso genere già sul breve periodo.

Per l'Ifpi, la federazione discografica internazionale, le canzoni vendute online nel primo semestre 2005 sono pari a 180 milioni, con un aumento di ben 57 milioni di pezzi sullo stesso periodo del 2004, mentre gli ultimi standard tecnologici hanno rafforzato le difese contro il fenomeno del file sharing, della pirateria online, e aumentato la concorrenza tra i singoli operatori. Gli store online segnano un momento più che positivo: in evidenza Rhapsody di RealNetworks, Napster di Roxio e i negozi misicali di Yahoo e Msn.

Il motore di ricerca di Sunnyvale, inoltre, ha presentato, anticipando Google, la possibilità di cercare in modo specifico i file audio. Anche Amazon.com, la più grande libreria del web, ha iniziato a vendere canzoni. Tra i leader del settore, grazie all'Ipod, è la Apple che con la piattaforma web iTunes ha superato in due anni e mezzo i 500 milioni di canzoni vendute, presentandosi appena poche settimane fa anche in Giappone. La società di Cupertino guidata da Steve Jobs ha ora da risolvere una nuova grana: due delle major musicali hanno chiesto di rivedere gli accordi di vendita, portando al rialzo i prezzi dagli attuali 99 centesimi per canzone ad almeno 1,49 dollari. Se dovesse perdere il braccio di ferro, Jobs vedrebbe cadere la colonna portante del successo proprio business online.


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Commenti:
giuscar
Ma quali alti costi di produzione dei CD?!? Ma siamo seri! Un CD che esce dalla pressa costerà si e no 500 delle vecchie lire... E allora dove finiscono i 20 EURI di differenza?!? L'avidità è il problema! L'origine di tutti i mali dell'umanità, l'avidità...
afterhours
l'altro giorno girando alla media world c'eran dei cd a 29 30 euro...

a quei prezzi ci credo che il mercato è in calo...
Dav82
Ormai non li guardo neanche più i CD... 30 euro? Ma siamo pazzi?

E' già buono per loro che il mercato sia solamente in calo, perchè potrebbe essere benissimo già crollato...
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