SUNNYVALE (USA) – Mai sottovalutare l’importanza dell’identità digitale. Per non avere rispettato questo principio anche un colosso come Yahoo! si trova oggi al centro di una protesta che potrebbe avere conseguenze estreme: un suicidio di massa. Virtuale, ovviamente. L’AFFRONTO - Il gigante californiano del Web è infatti reo di avere urtato la suscettibilità degli utenti di Flickr , il popolare servizio che permette a chiunque di condividere e commentare fotografie digitali che è stato acquistato dalla società di Terry Semel nel marzo scorso. L’affronto che ha mandato su tutte le furie una parte della comunità è la decisione di imporre a tutti gli utenti di registrarsi come clienti Yahoo!, abbandonando così gli originari account Flickr indipendenti. La migrazione, fanno sapere da Sunnyvale, è necessaria: altrimenti, niente più foto.
LA PROTESTA – L’obiettivo del gigante californiano è chiaro: costruire un unico sistema di registrazione per tutti gli utenti della società e rendere più facile l’accesso a Flickr per chi già possiede un account ad altri servizi dell’Internet company. Per i più agguerriti utenti di Flickr, che conta 1,2 milioni di membri e raccoglie 32 milioni di foto, la richiesta di Yahoo! è segno di una mentalità che punta solo alla massimizzazione dei profitti e non rispetta il senso di comunità di chi ha contribuito alla crescita del servizio. Nel giro di pochi giorni, come racconta Wired , è prontamente nato un gruppo di protesta denominato Flick Off che conta già l’adesione di 400 membri.
LA SCELTA ESTREMA – I ribelli fanno sul serio e promettono di andare fino in fondo: Yahoo! non avrà la loro identità. Piuttosto, fanno sapere i resistenti, si opterà per la scelta estrema: il suicido di massa. «Se Flickr mi costringerà a registrami con Yahoo! nel 2006 perché io possa ancora usare il mio account, abbandonerò il servizio 24 ore prima della data fissata per la migrazione», spiega Thomas Muller, artista di Amburgo che condivide 1.400 foto.
Fonte
|