SHANGHAI (Cina) – Nel sempre più voluminoso dossier sulle connivenze tra le mire repressive del governo cinese e i colossi occidentali dell'hi-tech si apre un nuovo, inedito, capitolo. Secondo quanto rivela Reporters sans frontiers, associazione per la difesa della libertà di espressione, i giudici che hanno condannato il giornalista Shi Tao a dieci anni di carcere si sono giovati della collaborazione di Yahoo!. Come riporta il Wall Street Journal il reporter del Contemporary Business News sconterà dieci anni di carcere perché coinvolto in un caso di divulgazione di "segreti di stato di alto livello". La colpa del giornalista? Aver rivelato a siti Web stranieri che lo scorso anno le autorità cinesi hanno invitato i giornalisti a non commemorare il 15esimo anniversario della repressione governativa nei confronti dei gruppi che chiedevano maggiore democrazia. YAHOO! COLLABORA – Secondo Reporter sans frontiers, nella sentenza è menzionata la collaborazione di Yahoo! Holdings. La filiale di Hong Kong del gruppo avrebbe infatti fornito informazioni sull'account Internet del giornalista che hanno consentito alla polizia di rintracciare il sospetto. Il caso di Shin Tao è uno dei tanti episodi di repressione della stampa messi in atto dal governo cinese dall'elezione di Hu Jintao a presidente del Partito Comunista avvenuta tre anni fa. La novità è la collaborazione di una società occidentale che fornisce informazioni per agevolare la condanna. Per ora, né dalla filiale asiatica né dal quartier generale americano di Yahoo! sono giunti commenti. TEMPI DIFFICILI – La notizia arriva in un momento non facile per il colosso della Rete. Stretto tra quella che l'Economist definisce la "Crisi di Identità di Yahoo" e frequenti problemi di reputazione. Qualche settimana fa Yahoo! è finito al centro delle polemiche per avere urtato la suscettibilità della comunità di Flickr, il popolare servizio che consente agli utenti di condividere e commentare le proprie foto digitali acquisito dalla società di Terry Semel nel marzo scorso. Irritati per la decisione del nuovo proprietario di imporre a tutti gli utenti di registrarsi come clienti Yahoo!, gli utenti del servizio hanno minacciato il gesto estremo "un suicido digitale" di massa.
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