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Tasse su Internet?



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Pubblicato da Sbavi il 30/09/2005 alle 00:00

Le prime voci relative alla nuova finanziaria parlano di una fantomatica 'tassa sul tubo' che dovrebbe colpire ENI, ENEL, ma soprattutto le reti delle telecomunicazioni (Telecom, Fastweb, Tiscali). Un colpo allo sviluppo e un nuovo rincaro dei prezzi? 

Poche le conferme, molte le semplici voci di corridoio: dalle prime veline provenienti dai responsabili della nuova Legge Finanziaria 2006 traspare la possibilità di una tassa che, per come è stata annunciata, costituirebbe un possibile grave dazio per lo sviluppo delle telecomunicazioni italiane. Ad oggi viene chiamata "tassa sul tubo", ma presto potrebbe tramutarsi in vera e propria "tassa su Internet".

Basilicatanet: «Si tratterebbe di una tassa su Eni, Enel e società di tlc per le reti infrastrutturali». Il Resto Del Carlino: «Con la Finanziaria per il 2006 potrebbe arrivare poi la 'tassa sul tubo', un'imposta sulle reti che attraversano il territorio a carico dell'Eni, dell'Enel e delle società di telecomunicazioni. È quanto riferiscono fonti della Casa delle Libertà». Il Corriere Della Sera conferma ulteriormente le voci trapelate.

La tassa sul tubo (probabilmente determinata a livello locale, figlia diretta dunque dei principi legati al federalismo fiscale) determinerebbe in pratica una sorta di dazio per tutti coloro i quali gestiscono le reti. Facile, però, ipotizzare un solerte ribaltamento dei costi aggiuntivi sia su limitate politiche di sviluppo, sia su una maggiorazione del costo del servizio per l'utente. In un momento in cui l'ICT italiana vive un momento di seria difficoltà, la "tassa sul tubo" potrebbe insomma davvero divenire un collo di bottiglia allo sviluppo delle telecomunicazioni legate alle nuove tecnologie.

Le principali aziende che gestiscono reti di telecomunicazioni in Italia sono Telecom (gestore della rete di telefonia fissa), Tiscali e Fastweb (entrambe titolari di una rete propria). Nei prossimi giorni si avranno maggiori dettagli sul provvedimento oggi in mano all'on. Tremonti. Impossibile, al momento, stilare qualunque giudizio nel merito di una proposta ancora in piena discussione tra gli stessi proponenti.

La tassa sul tubo potrebbe avere perlomeno il merito di porre l'accento sul problema dell'Information Technology italiana, suggerendo agli schieramenti in corsa alle prossime elezioni un tema spesso ignorato nelle passate bagarre elettorali.

Aggiornamento
A sole 24 ore dalle prime illazioni arrivano le prime smentite: la "tassa sul tubo", scrive
Adnkronos, «sarà pagata solo dalle grandi reti di trasmissione dell'Energia, cioè Eni ed Enel». Autorizzati fin da subito consistenti aumenti alle relative bollette, a conferma dei timori avanzati. Salvo ripensamenti, insomma, niente tassa su Internet.  


Fonte


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Commenti:
Astro
flx81
infatti hanno detto anche in tv che già da ottobre la bolletta di luce e gas sarà ritoccata verso l'alto di un buon 4%. Ma il motivo è il prezzo del petrolio. Dunque dobbiamo aspettarci ulteriori rincari?
Scusate, ma il nostro dittatore....ehm, volevo dire Silvio Berlusconi, non aveva assicurato che la pressione fiscale per i cittadini sarebbe diminuita?????
Io spero che finalmnete la gente si renda conto che Silvietto è solo un ciarlatano, che di politica capisce poco e niente, ma essendo imprenditore (aggiungerei fraudolento) capisce molto bene come fare i propri interessi.
Se poi si aggiunge il fatto che si circonda di incompetenti che se possibile di politica ne capiscono meno di lui.....Affidiamoci a Tremonti, e le cose andranno sicuramente meglio!!!!!
Bah, senza parole.
Ribadisco che è stato Silvio in persona a dire che con la nuova finanziaria sarebbe diminuita la pressione fiscale per i cittadini.
Teodosio
Berlusconi non può diminuire la pressione fiscale, a meno di non tagliare la spesa, perché il debito sta già crescendo allegramente (non lo dico io, è la Commissione che da un anno si sta lamentando per il debito italiano). Quindi a meno che non decidano di tagliare i servizi e la spesa sociale, la "tassa sul tubo" non scappa.
D'altra parte, come diceva un mio collega straniero, "ogni popolo ha il governante che si merita".
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