Grazie Giorgius per la segnalazione Gravi rischi di pagare bollette salate per il traffico internet a causa del decreto che fissa le norme sui cosiddetti servizi a sovrapprezzo. E' quanto denuncia l'Anuit indicando che il 10 aprile scorso e' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto 2 marzo 2005 n.145 che modifica, a partire dal 25 aprile prossimo, le norme relative ai cosiddetti servizi a sovrapprezzo. I servizi interessati sono quelli attualmente accessibili attraverso i numeri che iniziano con 144, 166, 892, 899 o 709 e che hanno costi che possono anche superare i 3 Euro al minuto. "Il decreto - si legge in un comunicato Anuit - pone alcuni limiti di spesa (si fa per dire) per tali servizi (15,00 euro a comunicazione, IVA inclusa), con un aumento del 21% rispetto al limite finora vigente. Non c'e' invece alcun limite di spesa mensile. Solo tra 12 MESI, sara' possibile attivare, rispondendo ad una richiesta dell'Operatore, un tetto massimo di spesa mensile di 50 o 100 euro. Fatto molto grave e' che, se non si comunichera' nulla, continueranno a non esserci limiti di spesa. Si ricorda, per inciso, che gli Operatori di telecomunicazione trattengono una percentuale dei ricavi di tali servizi, che puo' arrivare al 50%". "Ma c'e' di peggio. Il decreto - continua l'Anuit - definisce i servizi in modo tale che diventa possibile far pagare, sulla bolletta del collegamento veloce a Internet (attraverso Alice, Tiscali, Wind, Tele2, ecc), la navigazione in alcuni siti (oroscopi, numeri del lotto, servizi porno e altri) con costi presumibilmente analoghi a quelli praticati quando si accede via telefono. Con la nuova definizione dei canali di accesso ai servizi a sovrapprezzo, infatti, chi ha la larga banda ed era fino ad oggi protetto da accessi a siti costosi in quanto per il collegamento non utilizza un numero telefonico, viene risucchiato nel novero dei potenziali clienti: bastera" capitare su un sito che dichiara di fornire servizi a sovrapprezzo (e dare una qualche forma di assenso) per trovarsi sulla bolletta della connessione Internet anche la voce "servizi a sovrapprezzo", come avviene per la bolletta telefonica". Gli effetti si faranno sentire sulla bolletta dei privati che sono stati finora sollecitati e incentivati ad attivare collegamenti veloci ad Internet e sulle Aziende che hanno collegato a Internet la rete aziendale, attraverso la quale i dipendenti lavorano. Mentre per l'accesso con numero telefonico (ad esempio 899) e' possibile impedire la chiamata se si dispone di un centralino telefonico (questo succede nella Aziende e nella Pubblica Amministrazione), per l'accesso a Internet non sono possibili, in pratica, "filtri"; la soluzione diventa allora drastica: chiudere l'accesso ad Internet". Anuit non chiede la chiusura di tali servizi; chi vuole accedere deve poterlo fare, ma pagando con carta di credito o altro mezzo esplicitamente autorizzato e non gravando sulla bolletta (pagata, magari, da un terzo). Lo sviluppo della larga banda nel nostro paese, oggetto di compiacimento da parte di tutti, viene cosi' ad essere ostacolato in quanto c'e' il rischio concreto che aziende e privati decidano di rinunciare a collegamenti veloci data l'impossibilita' di evitare abusi. Il decreto prevede la costituzione di un Comitato per la messa a punto di un codice di autoregolamentazione. ANUIT, cosi' come altre Associazioni Utenti e Consumatori, ha deciso di non far parte del Comitato e ha sollecitato l'abrogazione del decreto, considerato non emendabile, meno che mai con codici di autoregolamentazione che dovrebbero porre dei limiti che la legge non ha messo".
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