Secondo un articolo di L.Scott Tilled, pubblicato su Internet Week, in base ad una ricerca fatta dal JMM (Jupiter Media Metrix), risulta che gli utenti abituali del file sharing abbiano dedicato, in questo ultimo periodo il 65% in meno del loro tempo a Napster. L'utilizzo di questo programma infatti, dopo i problemi giudiziari e la rimozione di tutti i pezzi protetti da diritto d'autore, ha subito il passaggio da un picco di 6,3 miliardi di minuti (a febbraio) a 2,2 miliardi di minuti (a giugno); parallelamente gli utenti unici sono calati del 31%, passando da 24.6 milioni a 18.3 milioni. Nel frattempo le altre case produttrici di software per lo scambio di file hanno continuato il loro sviluppo: il programma Botedetella (su piattaforma Gnutella) che negli Stati Uniti a gennaio contava un milione di utenti ha raggiunto un ragguardevole progresso con un milione di registrazioni al mese; allo stesso tempo anche altri programmi si inseriscono nella "gara": Audiogalaxy ed Imesh in primis con rispettivamente 978.000 visitatori unici (a maggio) e 474.000 visitatori unici (ad aprile).
Secondo gli esperti la diffusione di tutti queste nuove applicazioni sta a significare che le etichette discografiche o chi per loro, potranno difficilmente controllare e gestire (legalmente) questo sviluppo tecnologico. Seconodo Mark Mooradian (JMM) "La nuova generazione di servizi alternativi evidenzia la necessità che provider di musica riconosciuti, non solo le etichette tradizionali, agiscano prontamente, spostando la battaglia sul terreno delle piattaforme e relegando i diritti d'autore in secondo piano rispetto a queste ultime"
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