L'Autorità per le Comunicazioni ha deciso di intervenire in modo 'pesante' sui costi delle chiamate ai servizi di informazioni offerti tramite i numeri «12» e «892».
L'obiettivo dell'Autorità è quello di ridurre l'attuale livello dei costi per chiamate ai servizi informazione che sono molto alti (oltre 1,5 euro per le chiamate al '12' e quasi 3 euro per il servizio più completo offerto dall«892') e su cui i costi di 'raccoltà da parte degli operatori mobili arrivano ad incidere fino ad un 50%.
L'Autorità ha introdotto un analogo tetto nei mesi scorsi anche per le chiamate per informazioni da telefono fisso che da febbraio scorso non possono costare più di 1,20 euro al minuto.
L'Autorità ha infatti definito uno 'schema di provvedimento' che, dopo il parere dell'Antitrust, sarà varato in maniera definitiva il 7 settembre prossimo, che pone un 'tetto' ai costi di 'originazione' imposti dagli operatori mobili (Tim, Vodafone, Wind e '3') ai fornitori di servizi di informazione.
Il tetto sarà legato al parametro dei costi di terminazione, cioè a quanto gli operatori mobili ricevono come diritti per le chiamate che arrivano a propri numeri.
Ad esempio, Tim e Vodafone hanno un costo riconosciuto per la terminazione di 11,2 centesimi, e quindi per l'originazione di servizi informazione da propri numeri potranno chiedere «al massimo» il doppio di questa cifra, e cioè 22,5 centesimi.
Più alto il tetto per Wind, che potrà chiedere circa 26 centesimi e per '3' (38,8 centesimi).
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