Si è tenuta a Londra una conferenza stampa che ha visto nascere un accordo tra Apple Inc. e la nota casa discografica EMI, che farà tremare dalle fondamenta tutte quelle aziende (Microsoft in primis) che sostengono con tenacia i DRM (Digital Rights Management). Per i pochi che ancora non lo sapessero ricordiamo che con il DRM (Digital Rights Management - Gestione dei Diritti Digitali) vengono applicate ai file audio (mp3, wma, aac, ecc.) delle protezioni contro la copia che spesso permettono l'ascolto del brano regolarmente acquistato su un numero limitato di dispositivi. Se ad esempio acquistiamo regolarmente un brano musicale protetto da DRM, lo si potrebbe ascoltare solo PC sul quale viene scaricato e su un player MP3, e la stessa canzone diverrebbe inutilizzabile in un cellulare o sul proprio notebook. L'affare, di una semplicità disarmante, è andato in porto e prevede la vendita dell'intero catalogo EMI, digitalizzato con codifica ad alta qualità AAC 256 kbps e privo delle protezioni DRM, su iTunes alla cifra di $ 1.29 / traccia. Un prezzo di tutto rispetto se pensiamo che al momento l'intero catalogo iTunes viene offerto a $ 0,99 al pezzo, ma codificato in AAC 128 kbps e comprensivo di DRM! Mentre Steve Jobs, leader di Apple, gongola per la mazzata sferrata ai rivali di Redmond che rimangono fervidi sostenitori del DRM, la speranza è quella che anche le altre major discografiche intraprendano la stessa filosofia di mercato della EMI Music. Queste alcune delle slides proiettate nel corso della conferenza stampa:
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