Gli adolescenti di oggi scrivono troppi sms, usano una lingua italiana che non e' quella corretta, abbreviano le parole, ne inventano di nuove: tutto per restare dentro i 160 caratteri. Ma, secondo l'Accademia della Crusca, non ci sono pericoli. Lo ha detto ieri Nicoletta Maraschio, vice presidente dell'Accademia, aprendo il convegno "Se telefonando...ti scrivo", a Firenze. "E' un fenomeno - ha spiegato la professoressa Maraschio - legato a un certo tipo di comunicazione a suo modo specifica. Il rischio puo' venire da un suo abuso che puo' scadere nel gergale. Se questo linguaggio finisce in un tema, tocca alla scuola intervenire". E ancora: "Agli studenti bisogna fornire la consapevolezza della differenza che esiste tra grammatica della parola scritta e parlata.
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