Il primo cellulare arriva di solito a 10 anni (28,2 per cento). Pochi aspettano che il figlio arrivi in prima media per regalarlo (19,9 per cento). Ma i più previdenti acquistano un telefonino per il figlio poco dopo la nascita: lo 0,2 per cento dei giovani intervistati dal Movimento Difesa del Cittadino per l'indagine "Baby Consumers e Nuove Tecnologie", presentata oggi a Milano, afferma di aver ricevuto il primo cellulare a un anno.
L'84 per cento degli intervistati, che ha un'età compresa tra gli 8 e i 15 anni, dispone di un cellulare. Anche il computer è piuttosto usato, grazie anche alla sempre più capillare diffusione nelle scuole, ma l'uso regolare è ostacolato dal fatto che oltre la metà delle famiglie italiane non possiede un Pc. E già dai tre anni emerge una forte predilezione maschile per i videogiochi, che invece lasciano piuttosto indifferenti le bambine, che prediligono fino a 10 anni i giochi tradizionali. Nel complesso, dall'indagine emerge una forte 'tecnologizzazione' dei giovanissimi, che però non sempre, rileva Antonio Longo, presidente del Movimento di Difesa del Cittadino, è positiva: "Gli adulti si liberano sempre più dei bambini e li consolano di disattenzione consegnando loro la nuova coperta di Linus, il cellulare". L'MDC lancia poi un secondo campanello d'allarme: in un Paese dove ancora l'analfabetismo informatico è prevalente, i genitori che dotano i figli di strumenti legati alle nuove tecnologie "non sempre sono in grado di esercitare un controllo adeguato rispetto al loro corretto utilizzo". Tra i giovanissimi è molto apprezzato anche il computer: grazie anche la diffusione sempre più capillare nelle scuole, lo utilizza oltre il 90 per cento degli studenti, con una punta del 98,9 per cento per i ragazzi tra i 15 e i 17 anni. Infatti dal 2001 al 2004 il rapporto tra numero di studenti e numero di computer utilizzabili nelle scuole è passato da 1 su 28 a 1 su 10,9.
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