L'Aduc qualche settimana fa ha scritto alla Rai per sapere se anche in caso di possesso di alcuni computer in ambito aziendale si debba pagare il canone speciale di abbonamento alle radiodiffusioni . La richiesta e' uno dei molti modi con cui si sta cercando di capire il motivo per il quale il canone/tassa e' richiesto ai cittadini anche per il solo computer, ma non alle aziende. La Rai cosi' risponde!
"Con la presente vi informiamo di aver inoltrato la vostra lettera pari oggetto datata 29 ottobre u.s. per competenza all'Agenzia delle Entrate. Sara' nostra cura rendervi noti i termini della risposta non appena perverra'. Con i migliori saluti, Stefano Argenti (direttore Direzione amministrazione abbonamenti)". Per capire il valore di questa non-risposta, e' necessario ricordare quanto segue: 1. Per "Risponde Rai", il servizio di informazione sulla tassa tv, il canone va pagato non solo per il computer, ma anche per apparecchi come iPod, videocitofono, cellulari di nuova generazione, e cosi' via. 2. Se alle richiesta di pagamento del canone si risponde di non essere in possesso di un televisore, la Rai chiede l'invio di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta' in cui il contribuente deve giurare di non avere neanche "personal computer, decoder digitali e altri apparecchi multimediali". 3. Nella lettera inviata nelle settimane passate a milioni di contribuenti che non pagano il canone, la Rai parla di tassa dovuta anche per il "personal computer".
Insomma, da una parte la Rai pretende spavaldamente il canone anche per il computer da milioni di famiglie e cittadini privati. Dall'altra, quando non si tratta di cittadini privati, ma potenzialmente di milioni di aziende, la Rai non e' poi cosi' sicura, e scarica la domanda bollente su altri.
Se infatti la Rai avesse risposto in maniera affermativa, cosi' come l'Aduc anche i quattro milioni di aziende con computer, associazioni, studi professionali, etc. dovrebbero da qui in avanti pagare il canone speciale fuori dall'ambito familiare, soggetti che oggi non lo pagano Da verificare se anche l'Agenzia delle Entrate confermera' questa illegale disparita' di trattamento a scapito delle famiglie italiane. E' utile ricordare che una interrogazione parlamentare a firma dell'ON. Donatella Poretti giace in Parlamento proprio su questa materia.
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