Messaggini carichi d'odio, email offensive e gossip online sono strumenti che conferiscono ai bulli ancor più potere contro le loro vittime e li rende in grado di colpire anche in un ambiente che si presume sia sicuro come quello di casa. A dirlo è un gruppo di ricercatori americani. Secondo quanto riferito dallo studio, per cercare di fermare questo fenomeno, genitori e personale scolastico devono lavorare assieme senza tuttavia impedire a bambini e ragazzi l'accesso a Internet. "Il bullismo su Internet è venuto alla ribalta come una nuova e crescente forma di crudeltà sociale", hanno scritto Kirk Williams e Nancy Guerra dell'università della California, in una serie di rapporti pubblicati sul Journal of Adolescent Health. Le loro ricerche dimostrano un incremento del 50% nel numero dei ragazzini tra i 10 e i 17 anni che hanno detto di aver subito atti di bullismo online, passando dal 6% del 2000 al 9% del 2005. Secondo i ricercatori, il 64% di coloro che sostengono di aver subito atti di bullismo online non sono stati vittime di aggressioni fisiche o verbali subite di persona.
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