Vivono in media diciotto mesi. Vita triste, quella dei cellulari: la tecnologia avanza, i consumatori anelano dietro alle ultime novità e il ciclo di utilizzo degli apparecchi diventa sempre più breve. Risultato: una montagna di rifiuti tecnologici e una bomba ecologica da disinnescare. L’allarme è stato rilanciato dal quotidiano inglese «Independent». Ogni anno nella sola Europa vengono gettati via circa cento milioni di telefoni portatili. I cellulari vengono sostituiti in media ogni diciotto mesi e solo il 15 per cento di questi ferri vecchi vengono riciclati a dovere. Cellulari e batterie sono un concentrato di metalli e materiali inquinanti: zinco, nichel, ferro, litio, piombo, cadmio, plastica. Rilasciati in quantità così massicce potrebbero avere effetti devastanti per l’ambiente. Il solo cadmio contenuto in una batteria è in grado di inquinare 600 mila litri d’acqua. Lo smaltimento dei telefonini sta diventando una questione planetaria da non sottovalutare. Per fronteggiare il problema e recuperare oggetti nella maggior parte dei casi ancora funzionanti sono nati programmi di rottamazione che prevedono sconti per nuovi acquisti e la restituzione dei telefoni obsoleti alle ditte produttrici.
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