Non compiono reato i siti che permettono lo scambio di file di musica e video attraverso il sistema Peer to peer. Lo ha stabilito oggi un giudice per le indagini preliminari della capitale, archiviando una denuncia per violazione dei diritti d'autore nei confronti di alcuni siti internet. Il gip Carla Santese ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dal pm per il caso di una società che lamentava la violazione dell'articolo 14 della legge 248/2000 sul diritto d'autore. La Federazione dell'industria musicale italiana, commenta la decisione sottolineando che lo scambio di file protetti da copyright rimane penalmente rilevante per chi lo compie. Fimi sostiene che il Gip si è semplicemente riferito a singoli siti che offrono informazioni relative a programmi per fare p2p e non all'attività di singoli utenti che invece resta reato. Il giudice ha accolto la tesi del pm Paolo Giorgio Ferri secondo cui i tre siti accusati, bearshare.com, emule.net e btorrent.com, non avrebbero commesso un illecito penale in quanto lo scambio avviene direttamente tra utenti finali senza l'intermediazione del server centrale che svolge solo una funzione di collegamento e di autenticazione degli utenti al momento in cui accedono al sistema. Il giudice ha osservato inoltre che lo scambio può avvenire sia per copie che anche per originali lecitamente acquisiti, il che renderebbe necessario dimostrare l'illegittima acquisizione di ogni singolo file. Pur escludendo che il fatto abbia rilevanza penale, la sentenza del gip non esclude che ci possano essere risvolti civilistici per quanto riguarda la violazione dei diritti d'autore.
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