Alla Conferenza Internazionale del Word Wide Web a Pechino due cervelloni di Mountain View hanno presentato il VisualRank, un algoritmo che permetterebbe di classificare in modo simile al PageRank le immagini presenti nei siti. Una notizia che sarebbe una grande novità , determinando una rivoluzione nel sistema di indicizzazione e ricerca delle risorse su Internet. Per comprenderne la potenza si pensi all’enorme differenza tra una pagina web e un’immagine. La prima contiene parole e link, che non sono altro che “frasi” particolari, e la sua indicizzazione è, relativamente, semplice: basta avere le risorse, computer collegati tra loro con una sufficiente potenza di calcolo, ma l’algoritmo in sé è qualcosa che si avvicina molto a quello di un “search” in un editor di testo qualsiasi. Per le immagini questo tipo di algoritmo non può valere. Scartato a priori il metodo di ricerca di pixel di colore uguale in posizioni simili, in verità ancora considerato da molti servizi (per esempio Riya con Like.com per lo shopping), ma che comporta un esborso notevole in termini di calcolo e di risorse, Google utilizza lo stesso metodo del confronto ma in modalità macro, ovvero confrontando le immagini nella loro completezza contenute in un certo database. Con l’ausilio di un software di visualizzazione, le immagini vengono confrontate e gli viene assegnato un valore a seconda della loro frequenza sul web. La sperimentazione, secondo i tecnici di Google, si è focalizzata nelle 2mila ricerche più frequenti considerando parole come iPod, Xbox e Zune (il lettore Mp3 di Microsoft).
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