Il presidente George W. Bush ha autorizzato ieri la vendita di computer ad alta velocitą da parte delle societą americane produttrici di tecnologia in Russia, Cina, India e paesi del Medioriente, mettendo fine ad un divieto concepito per mettere freno alla diffusione delle armi nucleari, che risaliva alla guerra fredda.
I produttori di computer possono oggi esportare computer capaci di creare complessi modelli tridimensionali, di calcolare dinamiche fluide, e di altre applicazioni avanzate al Pakistan, al Vietnam ed altri cosiddetti paesi del "sud del mondo" senza uno speciale permesso del governo statunitense.
L'amministrazione Bush ha aumentato di pił del doppio il limite di velocitą del processore, da 85.000 Milioni di Operazioni Teoretiche Per Secondo, o MTOPS, fino a 195.000 MTOPS.
Un tipico pc americano in vendita nei negozi per uso domestico raggiunge una velocitą di circa 2.100 MTOPS. I limiti sulla potenza dei computer entrano in gioco su postazioni di lavoro pił potenti e sui cosiddetti computer server impiegati per gestire le organizzazioni.
Le restrizioni erano state create nel 1979 nell'ambito di un pił vasto piano volto a limitare la diffusione delle armi nucleari.
Si pensava che vendere a paesi come l'India e il Pakistan computer dotati di capacitą di elaborazione avanzata gli avrebbe consentito di sviluppare pił facilmente missili e altre armi.
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