Oltre mille trilioni di calcoli in un secondo: il computer più veloce del mondo, che ha superato la fatidica soglia di potenza informatica riuscendo a processare una quantità enorme di dati in tempi infinitesimali, ha conquistato il primato. Roadrunner, questo il soprannome dell'ultimo cervellone-prodigio, è veloce il doppio rispetto a BlueGene/L, che finora sedeva sul trono dell'alta velocità computeristica. Nato dalla collaborazione di ingegneri e scienziati in casa IBM, come già BlueGene/L, e dal laboratorio nazionale di Los Alamos, negli Stati Uniti, verrà usato principalmente per fini militari. Gestirà e risolverà questioni e potenziali problemi top secret ed avrà un compito delicatissimo: controllare negli anni a venire l'arsenale nucleare americano. Ma quanto è davvero veloce? Se tutti i sei miliardi di persone che abitano la terra si mettessero ad usare dei calcolatori tascabili non stop per 24 ore al giorno, sette giorni a settimana, a loro ci vorrebbero 46 anni per fare ciò che "bip bip" realizza in un giorno: parola di Thomas P. D'Agostino della National Nuclear Security Administration americana. Costato 133 milioni di dollari, è un ibrido che utilizza processori convenzionali insieme ai famosi chip "cell" studiati per la Playstation 3 della Sony: i chip a otto core, creati da un consorzio che include IBM, Toshiba e Sony, vanno ad una velocità superiore ai 4 GHz. Consuma più o meno come un centro commerciale, circa tre megawatt di potenza, e richiede tre diversi sistemi di programmazione per via dei diversi processori che utilizza. Ma IBM guarda ancora più lontano, puntando alla nuova generazione di supercomputer, ancora più potenti ed avveniristici. Dopo il petaflop ad incalzare ora è la barriera dell'exaflop, e poi lo zettaflop, lo yottaflop e lo xeraflop: parole quasi da fumetti, destinate però a diventare familiari anche ai non addetti ai lavori in un futuro non certo remoto.
Altre info
|