Nel giorno della commercializzazione dell’iPhone di seconda generazione, che sarà venduto in 75 Paesi, lo smart phone di Apple è più che mai nel mirino dell’industria del porno, che vanta un giro d’affari vicino ai due miliardi di dollari e ha contribuito in buona misura al successo di Internet. Contemporaneamente telefono e palmare, in grado di navigare su Internet in banda larga e riprodurre filmati ad alta definizione, l’iPhone, minuscolo e discreto, non poteva che trasformarsi in “sex toy” d’eccezione. Tanto che sarebbe in atto un vero e proprio boom di siti a luci rosse ottimizzati per la visione sul mini schermo e per la navigazione al tatto. E la stessa Apple, seppure non abbracci in via ufficiale l’uso alternativo del suo gadget delle meraviglie, non fa neppure molto per scoraggiarlo,limitandosi a garantire strumenti per i genitori che vogliono vietare ai figli di accedere a contenuti vietati ai minori. Della questione si è occupata recentemente anche Time magazine. Alcuni dei più popolari sono siti come iPhone Porn Grid, iPinkVisual, iPhorne, iPhoneQuickies o Fappod. Tutti hanno in comune un’interfaccia semplice ed elegante, che emula quella del pannello di controllo dell’iPhone. Bastano pochi click sullo schermo al tatto per trovarsi a tu per tu con video clip o immagini a luci rosse. La portavoce di Apple Jennifer Bowcock ha fatto sapere che la società non autorizza la distribuzione del cosiddetto xxx-iPhone e che si impegnerà a vietare contenuti hard dalle applicazioni ufficiali della compagnia, proprio come ha bandito la presenza di materiale pornografico nella sezione «podcast» dei negozi online della Apple. Tuttavia, questa strategia “soft” non potrà impedire ai clienti di accedere attraverso browser come Safari o Firefox a contenuti vietati.
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