Cinque grandi compagnie compagnie di videogiochi: Topware, Atari, Reality Pump, Techland e Codemasters, hanno deciciso di fare la guerra alla pirateria online. La prima ad essere colpita è una donna inglese, disoccupata e madre di due bambini. La sua colpa: aver scaricato una copia di Dream Pinball 3D, un videogame della Topware Interactive. Ora deve pagare sedicimila sterline, tra multa e spese legali. Isabela Barwinska, questo il nome della donna, è stata portata in tribunale dalla stessa Topware e altre migliaia di persone rischiano di fare la stessa fine. Unica scappatoia: le cinque società hanno deciso di proporre ai "colpevoli" un accordo per evitare il processo, ovvero pagare 300 sterline. Chi si rifiuterà di farlo, finirà davanti al giudice. Le cinque aziende hanno fatto cartello e, rappresentate da un unico studio legale, il Davenport Lyons, si sono appellate all'Alta corte per ottenere dagli internet provider i nomi e gli indirizzi di 25mila persone sospettate di scaricare file illegalmente. I dati di altri 5mila, la cui colpevolezza è già stata accertata, sono già in loro possesso. A spingere le società produttrici di videogiochi ad un giro di vite così violento è stata l'enorme quantità di copie illegali dei loro prodotti. Nelle prime due settimane dalla sua uscita sul mercato, Dream Pinball 3D è stato acquistato legalmente soltanto da 800 persone, ma scaricato da ben 12mila.
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