Il lancio da parte di Microsoft della beta 2 di Internet Explorer 8, che secondo l'azienda di Redmond dovrebbe rispettare pienamente gli standard web stabiliti dal W3C come ad esempio le modalità di parsing del codice HTML 2.0 ed i CSS, ha permesso le prime osservazioni e considerazioni dalle cosidette "terze parti". Le più attente perplessità arrivano da Opera Software, azienda norvegese che produce Opera Browser, uno dei più noti rivali del programma Microsoft. Secondo gli esperti di Opera, la mossa ambiguadi Microsoft sarebbe quella di non attivare per default la modalità di visualizzazione "standard" delle pagine web, optando invece per l'abilitazione automatica di una modalità proprietaria, chiamata "compatibility view" che andrebbe disattivata manualmente da un apposito pannello di configurazione per fare in modo che Internet Exploer fosse pienamente rispondente agli standard W3C quando carica un sito web, in modo da farlo in maniera identica ai "rivali" Firefox ed Opera, appunto. La mossa sarebbe spiegata come tentativo di creare un monopolio nell'ambito enterprise, visto che questo mercato rappresenta tutt'oggi ancora il 60% del totale dell'utenza Internet (sia in ambito web vero e proprio che in spazio intranet). Opera per altro chiede ancora a gran voce l'intervento della Commissione Europea sostenendo che Internet Explorer, malgrado sentenze ormai storiche a sfavore di Microsoft, è ancora un componente integrato nei sistemi operativi Windows, condizione che impedisce un regime di libera concorrenza con gli altri prodotti per navigare sul web.
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