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Troppo internet modifica il cervello



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[ Su un albero cresce uno strano fungo ] [ Francia: tre sberle e poi si chiude ]
Pubblicato da Robbi il 06/11/2008 alle 08:22

Un gruppo di scienziati era recentemente arrivato alla conclusione che l’evoluzione dell’uomo è finita e che resteremo come siamo per sempre. Ma forse la previsione è sbagliata. Gary Small e Gigi Vorgan, docenti al Semel Institute di neuroscienza e di comportamento umano alla Ucla University (California), sono convinti che Internet stia cambiando radicalmente il nostro modo di pensare e che nel giro di qualche generazione, come aveva già spiegato Charles Darwin, la selezione naturale favorirà i cervelli che si sono adattati al Web e farà lentamente estinguere chi non è riusciti a farlo.

Nel loro libro "iBrain" Small e Vorgan illustrano i risultati di una ricerca che ha messo a confronto un gruppo di "digital natives, nati e cresciuti con il computer, l’iPod e la telefonia mobile, con un gruppo di digital immigrants, che alle nuove tecnologie di comunicazione erano arrivati in ritardo.

Quando ad entrambi i gruppi è stato dato qualcosa da leggere su carta, si sono attivate le aree della corteccia cerebrale predisposte al linguaggio e alla lettura, e non c’era alcuna differenza tra la reazione dei due campioni. Ma quando si è passati a una ricerca online con Google, tutto è cambiato. Le persone con già una buona esperienza di navigazione, hanno subito attivato in modo massiccio la parte frontale del cervello che controlla la capacità di prendere decisioni e di ragionare in modo complesso, mentre la reazione degli immigranti digitali è stata più lenta. Dopo una settimana di regolare uso di Internet, anche il gruppo meno abituato a effettuare ricerche online ha mostrato però lo stesso livello di attivazione cerebrale, a dimostrazione che l'evoluzione e l'adattamento continuano.

Che cosa accade al cervello di un teenager che passa ore al giorno online? In quella fascia di età i lobi frontali non sono ancora completamente sviluppati, così come le capacità di giudizio e decisionali.

Alcuni indizi sono tuttavia già significativi. Il cervello si adatta al nuovo ambiente del motore di ricerca, migliorando la sua capacità di prendere decisioni rapide e di filtrare in brevissimo tempo una grande quantità di informazioni. Inoltre i cervelli dei ragazzi sono più malleabili, plastici e disponibili ad adattarsi di quelli delle persone anziane, per nulla attratti da novità troppo complesse.

Videogiochi e Internet sono ormai considerati da tutte le ricerche i responsabili del deficit di attenzione che affligge i liceali del mondo occidentale, incapaci di prestare attenzione per più di alcuni minuti a qualcosa come un libro, che sta fermo e non è a colori, oppure alle parole di un insegnante. Ma i risultati scolastici negli istituti inglesi raccontano una realtà ancora più preoccupante: i ragazzi di 14 anni hanno oggi lo stesso livello di capacità intellettuale di quelli di 12 di 20 anni fa. E per quelli della prossima generazione sarà anche peggio.


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Commenti:
RNicoletto
Sono convinto anch'io che l'uso massiccio della tecnologia modifichi parzialmente il funzionamento del cervello umano. Mi rimane comunque il dubbio: tali modifiche saranno migliorative o peggiorative??
stepunk81
be non potrà essere che migliorativa... molta gente che conosco si è veramente rincoglionita davanti alle chat, a tal punto che non riesce più ad avere una vita sociale. questo significa che fisicamente conosceranno poca gente, e che quindi procreeranno di meno. cioè si estingueranno
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