Il computer del futuro è più vicino. Ricercatori di Infm-Cnr e dell’università di Basilea hanno infatti dimostrato la possibilità di controllare e modificare i bit di un elaboratore quantistico attraverso campi elettrici, facili da generare e dotati di enorme precisione spazio-temporale. Un risultato, secondo gli studiosi, che elimina una delle difficoltà per la realizzazione di calcolatori con tecnologia a magneti molecolari. La ricerca è pubblicata sulla Physical Review Letters. Sfruttare i campi elettrici per manipolare i qubit dei computer quantistici del futuro, superando uno dei maggiori impedimenti per lo sviluppo di questa tecnologia, il poter manipolare i bit quantistici in modo rapido ed affidabile. Lo studio, spiegano i ricercatori dell’Infm-Cnr, offre un approccio in grado di accelerare lo sviluppo e la realizzazione di elaboratori quantistici basati sulla tecnologia dei magneti molecolari, dei minuscoli magneti quantistici, per portare nel nostro quotidiano apparecchi rivoluzionari per velocità e capacità. A breve i componenti fondamentali degli elaboratori raggiungeranno dimensioni alle quali gli oggetti si comportano in modi radicalmente diversi da quelli previsti dalla fisica “classica” a causa dell’insorgere di fenomeni quantistici. Lungi dall’essere un limite però, questi fenomeni sono una grande opportunità, perchè grazie ad essi gli scienziati potranno costruire computer e memorie incomparabilmente più veloci di quelli attuali. I magneti molecolari rappresentano proprio il potenziale mattoncino di questi computer quantistici, su cui fondarne le strutture come è oggi per i transistor.Si tratta quindi di un deciso passo avanti verso i supercomputer del futuro. I magneti molecolari sono una delle possibili chiavi per accedere al mondo del calcolo quantistico. Semplici da realizzare e ben compresi, saranno probabilmente i mattoni con cui costruiremo memorie e unità di calcolo avanzatissime.
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