Agcom ha ricevuto una lettera da parte della Commissione europea, questa volta a proposito di Telecom Italia e della sua intenzione di aumentare le tariffe che applica ai concorrenti per accedere alla propria rete telefonica. Si tratta del mercato dell’ultimo chilometro della rete pubblica delle telecomunicazioni fisse, che collega l'abbonato all'infrastruttura di distribuzione principale. La rete storica concede l’accesso alla propria linea ai nuovi operatori che in questo modo possono fornire i propri servizi ai consumatori. Ora Telecom Italia vorrebbe alzare questo canone. Sembrava tutto già deciso quando oggi, con una nota, Bruxelles ha fermato tutto. Non si può procedere, almeno fino a quando non saranno disponibili i dati verificati che giustifichino tale aumento. Dal canto suo Agcom, con una lettera del 23 dicembre scorso, sostiene che l’aumento di tali tariffe (chiamate anche canoni di accesso disaggregato) permetterà una maggiore adesione ai costi reali sostenuti, ma la Commissione europea ha insistito che il metodo di calcolo dei nuovi costi sia fatto su un riscontro oggettivo dei dati. Inoltre ha invitato le autorità europee di regolamentazione delle telecomunicazioni a partecipare alla messa a punto di un metodo coerente di calcolo dei prezzi di accesso alle reti locali degli operatori storici. Un’osservazione di cui l’Agcom non può non tener conto.
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