L'allarme arriva dallo psicologo Aric Sigman, luminare che ha pubblicato la sua ricerca sulla rivista Biologist, secondo cui troppo tempo passato su Facebook e MySpace comporterebbe un maggiore rischio di malattie come il cancro e la demenza. Se magari il rischio demenza e relativi disturbi mentali sono sotto l'occhio di tutti e pertanto facilmente prevedibili, visto che il social network per eccellenza, Facebook, viaggia spedito verso i 200.000.000 di iscritti (attivi!), la notizia disarmante è il possibile rischio di tumori, ictus, patologie cardiache e disturbi ormonali cui sarebbero sottoposti gli utenti dei social network. Ma come sarebbe possibile tutto ciò? Secondo Sigman, la riduzione drastica del contatto umano fra le persone e il conseguente aumento dell'integrazione sociale online, tende ad isolare sempre di più l'individuo esponendolo a (prevedibili) disturbi psichici. Fin qui nulla di strano. Il dato allarmante emerso dagli studi del Sigman è costituito dai presunti effetti biologici che scaturirebbero dal vizio Facebook, ovvero questa solitudine crescente e autoimposta causa un comportamento anomalo del sistema immunitario, oltre che un disfunzionamento dei geni e uno squilibrio ormonale: tutti questi elementi sono alla base delle terribili patologie già indicate, ossia ictus e tumori. Forse una singola ricerca non è sufficiente a provocare plausibili allarmismi, tuttavia il troppo storpia, pertanto evitate, anzi evitiamo, di esagerare con social network, chat e chi più ne ha più ne metta. A buon intenditor poche parole.
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