Se una volta i ricettatori trafficavano arte e oggetti preziosi oggi il trend si è spostato verso i dati sensibili di utenti ignari. La sola vendita di dati sulle carte di credito a detta di Mario Salvatori Ad di Edipi, rappresenta il 31% di questo "business". Esiste addirittura un tariffario che varia a seconda della freschezza e affidabilità dei dati, per un giro d'affari complessivo di 5,3 mld di dollari. Oltre ai dati delle carte di credito vengono vendute informazioni sulle identità come data e luogo di nascita, che possono venire usati per aprire un conto corrente fasullo come successo di recente alla sorella del ministro Tremonti. Purtroppo di solito l'accaduto viene scoperto troppo tardi, quando iniziano ad arrivare richieste di pagamento per rate non rimborsate o addebiti per beni che non sono stati acquistati. In alcuni casi, inoltre, si può rischiare di perdere la propria reputazione di buon pagatore e avere problemi a ottenere nuovi finanziamenti o mutui.
Fonte
|