Microsoft ha confermato oggi di aver presentato una risposta formale alle accuse della Commissione europea, secondo cui il fatto di legare il browser Internet Explorer al sistema operativo Windows rappresenta una violazione delle regole antitrust. Il gruppo di Redmond può anche chiedere di ottenere un'audizione prima che i funzionari europei prendano una decisione finale che potrebbe costare all'azienda un'ammenda pari al 10% dei suoi ricavi globali annuali. Secondo i regolatori europei, il fatto di aggiungere Internet Explorer all'onnipresente Windows rappresenta un "vantaggio distributivo artificiale con cui gli altri browsers non sono in condizioni di competere". Internet Explorer è uno dei browser più usati al mondo, ben più dei concorrenti Firefox, e Safari. Microsoft non ha risposto ufficialmente alle accuse, ma ha dichiarato a gennaio, quando Bruxelles ha dato voce alle sue osservazioni, di essere impegnato ad operare nel pieno rispetto delle regole europee. L'indagine della Commissione su Internet Explorer è iniziata un anno fa, dopo che il produttore norvegese di Browser, Opera Software, ha presentato una reclamo, sostenendo che Microsoft danneggia i concorrenti non solo con legando il browser a Windows, ma anche per il fatto di non seguire gli standard web comunemente accettati. Un'accusa a cui Microsoft ha risposto spiegando che il suo ultimo browser, Internet Explorer 8, rispetta pienamente questi standards.
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