Come già annunciato da Wintricks in una News di qualche mese fa, si apre un nuovo capitolo nella battaglia legale fra Intel e la Commissione Antitrust europea e questa volta sono delle e-mail a giocare un ruolo di primo piano nella vertenza che mette il colosso dei chip californiano contro le autorità continentali. Le e-mail in questione – che riguardano la corrispondenza di alcuni executive di Hp, Dell, Lenovo, Acer e Nec - sono state rese pubbliche dall'organismo di Bruxelles e sarebbero una prova a supporto dell'accusa di abuso di posizione dominante che pende in capo alla società di Santa Clara. Accusa sfociata secondo la Ue in azioni scorrette nei confronti del concorrente Amd e per cui è stata decisa lo scorso maggio una sanzione, contro la quale Intel si sta opponendo con tutte le forze per sconfessarne i capi di imputazione in modo assai circostanziato, di 1,06 miliardi di euro. La questione ruota intorno al fatto che le costrizioni imposte da Intel, e nella fattispecie i ribassi promessi a Dell & Co. per monopolizzare o quasi le forniture di processori, siano effettivamente provabili dalle comunicazioni intervenute per via elettronica. Alla Commissione Antitrust sono convinti che siano sufficienti a sancire la violazione delle leggi comunitarie da parte della casa di Santa Clara, mentre in casa Intel sono ovviamente di parere opposto e dicono di poter provare che gli sconti oggetto di investigazione erano condizionati a specifici termini commerciali e non volti a penalizzare Amd.
Fonte (inglese)
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