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Professori rimandati in ICT



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Pubblicato da Billow il 28/09/2009 alle 10:31

 

Che gli insegnanti italiani non abbiano idea, se non in minima parte, di cosa sia la tecnologica e spesso abbiano imparato dai figli, non è cosa nuova !!

Ma di trovare strafalcioni simili non ce l'aspettavamo: l'hard disk viene spesso scambiato per un gruppo metal molto popolare su Internet e il download un computer con qualche problema nel funzionamento.


Anche se 7 su 10 usano i computer abbastanza abitualmente, non hanno una vera formazione e spesso hanno imparato dai figli. Navigano su Internet, frequentano i social network, auspicano una scuola maggiormente tecnologica, ma se si va più a fondo arrivano gli strafalcioni: gli insegnanti confondono il Notebook con Facebook, credono che Outlook sia un'espressione dei giovani per indicare che si è fuori moda e alcuni pensano che l'hard disk sia un gruppo metal molto popolare su Internet.

E' quanto emerge da un'indagine condotta su circa 1.000 insegnanti di scuole primarie e secondarie e realizzata da Edu-Tech in occasione del primo convegno dedicato al futuro della scuola che si aprirà giovedì prossimo a Milano e che vedrà confrontarsi docenti, educatori, istituzioni e addetti ai lavori sui temi del rapporto fra scuola e tecnologia.

Il primo dato è abbastanza rassicurante: il 67% degli insegnanti italiani (quasi 7 su 10) usa abitualmente il computer. C'è chi lo fa quotidianamente (24%) e chi qualche volta alla settimana (43%).

I docenti in assoluto non tecnologici - quelli che non accendono mai il computer - sono il 18% (quasi uno su 5). Tra coloro che, in varia misura, si mettono spesso o periodicamente, davanti a un pc, un quarto (26%) afferma di essere un autodidatta, e un altro quarto (25%) ha imparato nientemeno che grazie ai figli. Il 19% ha seguito dei corsi, e un volenteroso 13% ha imparato a ''smanettare'' perché ha sposato un partner più tecnologico.

Su Internet ci si informa (78%), si controlla la posta elettronica (73%) e, sorpresa, si naviga spesso e volentieri sui social network (47%). Un insegnante su tre (33%) afferma di comunicare e confrontarsi spesso con i colleghi e un 29% sostiene di usare Internet per aggiornarsi sulla propria materia di insegnamento. Al di là del web, il pc lo si usa meno per l'utile (preparare le lezioni, 21%) e più per il dilettevole (guardare film in dvd, 65%).

Ovviamente le opinioni su Internet in quanto risorsa per l'insegnamento trova gli intervistati divisi. Il 41% afferma che si tratta effettivamente di uno strumento che la scuola italiana deve ancora sfruttare appieno e il 19% ritiene addirittura che si tratti di un mezzo per comunicare meglio con i ragazzi. Poi ci sono le voci contrarie: il 12% vuole tenere Internet separato dalla professione di docente; il 10% lo considera un pericolo per la serietà dell'approfondimento e della ricerca; il 7% lo bolla come una perdita di tempo.

Eppure la tecnologia a scuola trova favorevole la maggioranza degli insegnanti (64%), fra chi la considera un fattore indispensabile per il suo sviluppo (31%); chi uno strumento per facilitare la comunicazione (19%), chi un modo per coinvolgere di più e meglio gli studenti (14%). Le tecnologie ritenute più indispensabili per la scuola? Computer a tutti gli studenti (71%), l'accesso a Internet negli istituti (58%), maggiore presenza di prodotti didattici multimediali (51%), lavagne interattive digitali al posto di spugna e gessetto (37%) e introduzione dei libri di testo digitali (25%).

Per facilitare il passaggio a una scuola più tecnologica 7 insegnanti su 10 considerano la formazione sempre più indispensabile. Anche perché, scendendo sul tecnico, anche loro mostrano lacune e strafalcioni. A sapere il vero significato dell'espressione 'hard disk' (il disco di memoria fissa del computer) è il 44% degli intervistati. Gli altri lo confondono con cd e dvd (21%), col motore del computer (19%) o addirittura credono sia un complesso musicale heavy metal (16%).

Non va meglio in tema di software: l'Outlook è il programma di posta elettronica per il 62% degli insegnanti. Gli altri si sbizzarriscono tra le risposte come: ''un espressione dei giovani che indica che non si è al passo coi tempi''; oppure: ''la tecnologia alla base del funzionamento dei navigatori satellitari''. Ancora, il notebook è un pc portatile per il 57% degli insegnanti. Ma se alcuni lo confondono con Facebook (19%), altri credono sia un nuovo registro per le note in formato elettronico (14%). La Lim (sigla che designa le nuove lavagne multimediali) è conosciuta appena dal 24% della classe docente. Il 36% lo confonde con un programma del Ministero.

Ma la confusione più singolare è sull'espressione 'download'. Sa il significato corretto, cioè trasferimento di file da Internet, il 55% degli intervistati, ma il 20% è sicuro che si tratti di un programma per ascoltare la radio sul web. Mentre l'11% crede che si tratti di un computer con qualche problema nel funzionamento o con qualche cromosoma in meno: un computer down_load, appunto.


Fonte


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Commenti:
Jancker
e poi si lamentano che vogliono posti fissi, aumenti di stipendio etc etc... siamo quasi nel 2010 è da anni che il computer ha fatto il suo ingresso nella vita quotidiana di tutti... quindi dire o si aggiornano gli insegnanti o che smettano di chiedere cose che non gli spettano... gli insegnanti italiani non hanno mai dimostrato professionalità nel modo in cui svolgono il loro lavoro (o forse qualcuno pensa che dovremmo ancora scrivere sul papiro?)
RNicoletto
Non sono delle statistiche molto incoraggianti.
alexbo
Beata ingenuità...certamente costoro non sono dipendenti da internet....
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