Comincia a funzionare nel Policlinico Gemelli un ambulatorio psichiatrico sulle «dipendenze patologiche ». Seguirà in pratica pazienti che abusano di stupefacenti, i malati del gioco d'azzardo, chi non controlla l'uso di alcolici, ma i medici allargheranno il loro orizzonte includendo gli internauti afflitti da paranoie o dall'amico-dipendenza innescata dai social network ( per prenotare visite tel.06-30154122 op_pure 06-30154332). «Abbiamo pazienti che non riescono a stare, neanche in vacanza, senza vedere ogni 2-3 ore i messaggi arrivati nel loro spazio virtuale su Facebook - spiega lo psichiatra Federico Tonioni, responsabile dell'ambulatorio che fa parte del day hospital psichiatrico del Gemelli - Si tratta di persone che restano aggrappate al computer come drogati, navigano sul web tutta la notte».
E non mancano casi di soggetti che soffrono di gelosia morbosa e controllano di nascosto la mail della moglie/marito o della fidanzata/fidanzato o cambiano personalità e sesso, oppure si fingono amiche/amici come nei giochi di ruolo e si costruiscono una seconda vita. In Cina e Stati Uniti hanno addirittura aperto cliniche dedicate ai malati di Internet. «Purtroppo il web si è affiancato alle droghe tradizionali - precisa Tonioni - . Oggi non ci sono nuove droghe, ma c'è un nuovo modo di drogarsi attraverso il poliabuso: in pratica i giovani bevono superalcolici, poi si fanno le canne , assumono psicofarmaci, sniffano cocaina e poi trascorrono la notte davanti al computer a chattare o aggiornare il profilo su Facebook». E l'ultimo tragico step è l'uso di eroina.
Secondo gli esperti ci sono due livelli di interazione con Internet: i giovani dai 14 anni ai 25 stanno cambiando la percezione del tempo e dello spazio e questo potrebbe causare un' alterazione della struttura mentale degli adolescenti. «I ragazzi non sono dipendenti dal web - sottolinea Tonioni - ma stanno sviluppando un nuovo modo di pensare e di comunicare ». Le persone dai 25 anni in su, invece, diminuiscono le relazioni sociali e restano sempre più spesso chiusi in casa con il computer on line . «In entrambi i casi, pur vivendo in un mondo ipercontrollato, tra telefonini e telecamere in ogni strada - aggiunge lo psichiatra del Gemelli - c'è la corsa alla perdita del controllo, specie nei nuovi drogati e su Internet salta il senso del limite: è come se le ore trascorressero a ritmo forsennato. C'è il rischio, in sostanza, di creare un mondo autistico »
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