Il suo nome ricorda un po’ quello di Twitter, il famoso servizio di microblogging. In effetti Flitter è una parola che deriva dall’unione di "Twitter" e “flirtare” ed è una soluzione ideata da Justin Parfitt, amministratore delegato di Fastlife, service provider canadese. Flitter si propone come salvagente per tutti i single molto timidi che vogliono conoscere nuove persone. Sembra anzi che la cosa la scorsa settimana, in occasione della festa di S. Valentino, abbia riscosso molto successo in Canada.
Come funziona? Tutto si svolge tramite un “Flitter party”, ossia centinaia di persone si danno appuntamento in una sala semibuia. Ognuno dei partecipanti è munito di cellulare connesso a Twitter e cartellino bianco sul quale è riportato un numero identificativo. Chi vuole (o pensa di aver individuato l’anima gemella) può inviare ad un’altra persona un complimento che deve terminare con la parola “flitterme”. Ovviamente rispondere è cortesia, per cui chi riceve il messaggio può scegliere se contattare il mittente o semplicemente non accettare l’invito.
Ma basta con questi siti e pseudo servizi informatici! Smettete anche di fargli propaganda!!!
Le persone si incontrano per strada, faccia a faccia, no in questo modo malato via Internet.
marck
RunDLL, non sono daccordo. Non è un modo malato, è solo un modo moderno. Una volta le donne nemmeno uscivano di casa e i padri decidevano a chi darle in sposa: probabilmente quei padri se esistessero ancora considererebbero malato che donne e uomini si incontrino per strada, faccia a faccia... come sempre il mezzo di per se (strada, social network, chat etc) non è malato di per sè, semmai potrebbe essere malato chi lo usa... ma anche per strada si possono incontrare "malati" no? Per me non c'è nessuna differenza e non discrimino tra loro i mezzi di conoscenza.
RunDLL
Ah, non è un modo malato farsi "amicizie" (rigorosamente quotato perchè le amicizie sono ben altra cosa), incontrarsi, addirittura fidanzarsi senza nemmeno conoscersi e essersi mai visti dal vivo. Meno male...