La famosa legge francese Hadopi contro la pirateria on-line sembra proprio che non riesca nel suo intento, almeno per il momento. Da uno studio condotto in Francia dall’università di Rennes è emerso che gli utenti continuano a scaricare tramite la Rete contenuti audio/video protetti da diritto d’autore non curanti della normativa che prevede la disconnessione forzata da Internet la terza volta che si è scoperti ad effettuare un download illegale. Lo studio, che ha preso in esame un campione di 2.000 persone, ha evidenziato che, dopo l’emanazione della legge, gli utenti stanno abbandonando i canali P2P (il calo è di circa il 15%), più facilmente monitorabili dalle autorità, per utilizzare altri sistemi di distribuzione di contenuti audio/video come lo streaming on-line e il download da siti di file hosting come Rapidshare e Megaupload. In pratica, i pirati hanno solo cambiato tecnologia e complessivamente il loro numero è aumentato del 3%. Questi dati ovviamente vanno presi con le pinze dal momento che la legge è entrata in vigore solo a gennaio e le autorità non hanno ancora cominciato le operazioni di monitoraggio e di applicazione delle pene previste in attesa del pronunciamento del Consiglio Costituzionale, previsto per aprile, sugli effetti della normativa sulla privacy degli utenti.
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