Qualche mese fa i gemelli Cameron e Tyler Winkeloss avevano accusato Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, di aver rubato alcune linee di codice utilizzate poi per la creazione del social network. Adesso spunta un terzo personaggio che rivendica diritti su Facebook. Si tratta di Paul D. Ceglia di Wellsville (Stato di New York), sviluppatore di siti Internet, che dichiara di possedere l’84% della proprietà del social network. Ceglia infatti sostiene di avere firmato nel 2003 con Zuckerberg un contratto per la progettazione e lo sviluppo del sito Web divenuto poi Facebook. Ceglia, che è ricorso in tribunale, sostiene che tale contratto prevedeva una paga di 1000 dollari e il 50% delle azioni del prodotto finito, che poi sarebbe stato lanciato come thefacebook.com, più un 1% aggiuntivo per ogni ulteriore giorno necessario al completamento del sito. A conti fatti, secondo Ceglia, gli spetterebbe l’84% del social network fin dal 2004. Tramite il proprio portavoce Barry Schnitt il social network ha definito l’accusa avanzata da Ceglia del tutto ridicola ed ha chiesto che il caso venga archiviato. Il giudice Thomas Brown ha comunque emesso un’ordinanza per bloccare eventuali trasferimenti degli asset societari in attesa che venga risolta questa diatriba legale. Per Cieglia non è la prima volta che ha a che a fare con la legge: lui e sua moglie sono infatti coinvolti anche in un'altra vicenda giudiziaria in cui sono stati accusati di frode dal procuratore generale di New York Andrew Cuomo.
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