Il Web sta morendo. A dichiararlo è Chris Anderson, redattore della rivista Wired. Secondo l'autore il traffico HTML (visibile da browser) occupa meno di un quarto (23%) del traffico totale. Un decennio fa era il doppio.
A sopraffarlo sono stati: peer-to-peer (23%), video (51%), e altri tipi di applicazioni che utilizzano Internet per il trasporto, ma non sono browser-based.
"Nel corso degli ultimi anni, uno dei cambiamenti più importanti nel mondo digitale è stato il passaggio dal Web aperto alle piattaforme semichiuse che utilizzano Internet per il trasporto ma non il browser per la visualizzazione. Questa tendenza è guidata principalmente dal modello di mobile computing dell'iPhone. Un mondo in cui l'HTML non conta, un mondo che piace sempre più ai consumatori, non perché stanno rifiutando l'idea del Web, ma perché queste piattaforme dedicate spesso funzionano meglio e si inserirscono meglio nella loro vita."
L'analisi è sicuramente interessante, ma dichierare il Web "tradizionale" morto ci sembra prematuro. Nella statistica infatti il 51% occupato dai video (come ad esempio i filmati su YouTube) dovrebbero venir considerati parte integrante del Web, anche se visualizzati attraverso un Flash player.
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