A partire dal mese di gennaio 2011 computer, server e tutti i dispositivi connessi ad Internet dovranno adottare il protocollo IPv6. Sarà un passaggio obbligato, considerato che secondo alcune stime, a causa della crescente diffusione di PC, smartphone, console e netbook, già da febbraio non ci saranno più indirizzi IP disponibili da assegnare a nuovi host collegati alla Rete. Finora, infatti, è stata utilizzata la quasi totalità degli indirizzi IP e rimane non assegnata solo una piccola riserva costituita da 5 blocchi che verrà ripartita per ciascuno dei 5 continenti. La soluzione, a questo punto non potrà che essere la migrazione al protocollo IPv6, che consente gestire un più ampio numero di indirizzi (2128, circa 3,4 x 1038 indirizzi contro i poco più di 4 miliardi offerti da iPv4). La migrazione verrà effettuata in maniera trasparente dagli ISP (Internet Service Provider), cioè non cambierà praticamente nulla per gli utenti finali, e le macchine connesse alla Rete ed identificate con un indirizzo IPv4 acquisiranno un indirizzo IPv6. Molte nazioni sono già pronte ad effettuare il passaggio al nuovo protocollo, ma in Italia c’è ancora molto da fare: ISP e Pubblica Amministrazione dovranno rimboccarsi le maniche e affrettarsi ad aggiornare le proprie reti ed infrastrutture per renderle compatibili con IPv6.
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