Chrome OS sarà chiuso l’anno prossimo, oppure “fuso” con Android. Con questa dichiarazione lasciata in un post su FriendFeed, Paul Buchheit creatore di Gmail e del famoso slogan di Google “Don’t be evil” ha espresso il suo punto di vista. Mr. Buchheit lasciò Google nel 2007 per fondare FriendFeed, successivamente ha lavorato con Facebook, il quale nel 2009 acquisì la proprietà di FriendFeed. ChromeOS non sta riscuotendo successo neanche dal guru del Free Software Foundation Richard Stallman, il quale ha avuto parole molto dure sia per il nuovo portatile che per ChromeOS, definendolo molto rischioso in quanto il fatto che i dati non siano fisicamente in possesso dell’utente, ma solamente collocati su server sparsi in giro per il mondo rappresenta una grave minaccia per la libertà. Stallman lancia inoltre un ottimo spunto di riflessione, dicendo: “Immaginate uno scenario futuro non troppo lontano, in cui i dati risiedano esclusivamente su piattaforme cloud, le autorità giudiziarie potranno accedere ai dati di tutti gli utenti, specie se i governi approvassero qualche legge anti-liberale, a quel punto sarebbe troppo tardi per tornare indietro ai vecchi sistemi di storage come li conosciamo oggi”. Google sta cercando, con ChromeOS, di realizzare un sistema operativo costruito intorno al browser e alle applicazioni web, mentre Android su notebook o netbook si sarebbe comportato in maniera più goffa, risultando decisamente più appesantito in quanto, come iOS e Windows Phone 7, adatto per piccoli dispositivi come gli smartphone. Stallman fa bene a preoccuparsi di ChromeOS, ma la privacy degli utenti è già seriamente minacciata ai giorni nostri, e a metterla in pericolo sono proprio loro affidando i pensieri più intimi a piattaforme cloud, come Facebook o Twitter, i loro file a Flickr Google Docs, Facebook e così via, quindi, forse, l’ingresso di ChromeOS potrebbe non aggravare la situazione in cui milioni di persone si sono già messe con le proprie mani.
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