. Chi lavora alla costruzione di siti Web o si occupa di gestione delle reti, sa perfettamente che il protocollo HTTP non è esattamente il più efficiente sulla piazza per quanto riguarda il trasferimento dati. Google, che può vantare "qualche" esperienza nel Web, già dal 2009 ha avviato i lavori di sviluppo per un protocollo che sostituisse HTTP e velocizzasse i collegamenti, si tratta di SPDY (si pronuncia come speedy, veloce). Chi utilizza Chrome e naviga attraverso le pagine dei servizi Google può già vedere all'opera SPDY, ad esempio, aprendo fogli di calcolo di peso moderato, tramite Google Docs, utilizzando Chrome 10 e Firefox, si nota che (tenendo conto delle differenti prestazioni in JavaScript) il browser di Google è circa il 20% più veloce del concorrente. Il benchmark SPDY di Google evidenzia lo stesso risultato in Chrome, che con SPDY disattivato risulta circa il 15% più lento. SPDY velocizza il trasferimento dati comprimendo (tramite gzip) i pacchetti, inoltre effettua anche una compressione degli header HTTP e risulta più efficiente nello sfruttamento delle connessioni TCP grazie ad un layer di multiplexing multiplo aggiuntivo. Google dichiara che SPDY potrebbe velocizzare i trasferimenti HTTP del 50%, attualmente non siamo ancora a questo livello, ma già un 15% di boost rappresenta un incremento consistente. Il nuovo protocollo verrà reso aperto presto, potendo essere ottimizzato ed utilizzato da tutti.
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