. Microsoft vs. Google, una guerra che non avrà mai fine e che oggi si sposta sui costi nascosti delle applicazioni. A parlare è Tom Rizzo, direttore dei servizi online di Microsoft, che nel suo blog dichiara che le App di Google non sono la soluzione migliore, in termini di costi, per il settore enterprise. Rizzo ha spiegato che Microsoft ha condotto una ricerca in circa 100 piccole e medie imprese che utilizzano Google Apps, tra queste, il 90% le utilizza congiuntamente ai prodotti Microsoft, continuando ad affidarsi ad Office per ragioni di produttività, sicurezza e la possibilità di lavorare offline. La maggior parte delle aziende incluse nel sondaggio Microsoft utilizza soltanto Gmail e Calendar, mentre solo 2 su 5 utilizzano la suite Google Docs e 2 su 3 continuano ad affidarsi ad Office. I costi delle App Google, soprannominati da Rizzo "Google Tax", starebbero, in primo luogo, nella migrazione da Microsoft Exchange, che richiede agli amministratori di utilizzare software di terze parti per essere facilitata e semplificare la sincronizzazione dei dati da un sistema all'altro In secondo luogo, i costi IT sarebbero molto elevati, considerati prendendo ad esempio un'app disponibile sul Google Marketplace, la quale permette di trasferire i dati Exchange sul sistema Google al costo di 20 dollari per utente, inoltre, secondo Rizzo, Google non fornisce supporto 24-7, nel weekend, infatti, la compagnia si limita a rispondere soltanto alle richieste ad alta priorità. Infine, dopo la migrazione bisogna considerare il tempo necessario ai dipendenti per familiarizzare con il nuovo sistema di lavoro, tempo che si traduce in minore produttività e, dunque, in mancato guadagno o, nell'ottica di Rizzo, in costi aggiuntivi. Non è la prima volta che Microsoft prende di mira il sistema cloud di Google, ma bisogna riconoscere che alcune delle ragioni elencate sono valide, soprattutto il terzo punto, legato al riaddestramento del personale nella migrazione a Google App. C'è, però, da riconoscere che neppure i sistemi Microsoft sono immuni da costi imprevisti, soprattutto il passaggio da Office 2003 ad Office 2007 ha generato non poca confusione negli utilizzatori, che si sono trovati di fronte ad un'interfaccia completamente cambiata e hanno dovuto apprendere nuovamente il posizionamento dei comandi. Inoltre, la portabilità dei documenti Office non è certo il massimo, visto che, ad esempio, un concorrente come OpenOffice (o Libre Office) può aprire ed editare qualunque tipo di documento, mentre Office può operare (previa installazione di appositi plug-in) esclusivamente sui propri formati.
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