In Francia suggerire un link ad un opera protetta presente su Megaupload oppure su Rapidshare non è reato. Una corte di appello di Parigi ha infatti assolto Google France dall’accusa lanciata dai rappresentanti dello SNEP (Syndicat National de l'Edition Phonographique). La vicenda aveva avuto inizio nell’aprile del 2010 quando gli avvocati di SNEP avevano intrapreso un’azione legale contro il motore di ricerca chiedendo l’eliminazione dei risultati pirata forniti dai servizi di suggerimento automatico di Google, come Autocomplete e Suggest, nel momento in cui si effettuavano la ricerca di un artista utilizzando anche le parole Megaupload, BitTorrent e Rapidshare. Già in settembre Google era stato scagionato e non ritenuto responsabile dei comportamenti illeciti eventualmente intrapresi dagli utenti e lo SNEP era stato condannato invece a pagare 5 mila euro come risarcimento per le spese legali sostenute per il processo. Lo SNEP era però ricorso comunque in appello chiedendo la rimozione dei termini Megaupload, Rapidshare e BitTorrent e delle funzioni di aggiornamente e il pagamento di 1.000 euro per ogni giorno di inadempienza. La corte di appello di Parigi adesso ha però rigettato tali richieste perché Megaupload e Rapidshare non sono piattaforme utilizzate solo per la condivisione di contenuti illeciti. Allo stesso modo Google non può essere ritenuto responsabile del comportamento illegale degli utenti e il suggerimento automatico dei risultati contestati (peraltro già all’inizio del 2011 BigG aveva annunciato che avrebbe eliminato parole chiave come Megaupload dai suggerimenti automatici) non è una motivazione valida perché il motore venga condannato. Infine, affermano i giudici, rimuovere i termini incriminati dai suggerimenti di Google sarebbe pressoché inutile, dal momento che esistono altri servizi Web che gli utenti della Rete possono utilizzare per trovare gli stessi contenuti.
|