. La Commissione Europea, su iniziativa della vice Presidente e responsabile dell'Agenda Digitale Neelie Kroes, ha avviato una consultazione pubblica volta alla formulazione di una strategia comune sull'argomento cloud e con l'obiettivo di rendere l'Europa non soltanto "cloud friendly", ma soprattutto "cloud active". Il cloud-computing e la regolamentazione di ogni possibile servizio cloud sono, ormai, una necessità cui non ci si può sottrarre, anzi sarebbe opportuno sfruttare. Da un rapporto fornito da Rainer Zimmermann la scorsa settimana, il cloud computing genera un'economia di 35 miliardi di euro (solo all'interno dell'UE), non ancora valori da settore maturo (ad esempio il settore delle telecomunicazioni genera un'economia di 2000 miliardi di euro), ma il forte tasso di crescita lo qualifica come business del futuro e rende necessaria una sua regolamentazione efficace. La Commissione Europea non è la sola a lavorare al progetto, ma è affiancata da un buon numero di partner attivi nel settore, coalizzatisi nel consorzio EuroCloud, che persegue le finalità di interoperabilità, protezione della privacy e certificazione della sicurezza. Il consorzio ha anche istituito i premi EuroCloud Award, che hanno visto vincitori: · In Francia Carrefour, per aver abbattuto la produzione di volantini cartacei grazie al servizio PageOnDemand.com,
· In Inghilterra l'azienda Really Simple System, per aver studiato la realtà RSM Tenon, capace di collegare 14 sedi tramite una piattaforma cloud efficace e di facile accessibilità, che ha permesso di velocizzare notevolmente le collaborazioni ed incrementare il volume d'affari
· Nei Paesi Bassi Reflex Online, una società di appena 9 impiegati, che tramite il cloud è giunta a servire una catena di ottici di 250 negozi.
· In Svezia eBuilder, che ha realizzato la piattaforma cloud utilizzata dalla realtà industriale Alfa Laval, insieme a DHL, per servire clienti a domicilio in tutto il mondo.
Questi esempi sono la constatazione che le tecnologie cloud sono più di un mero settore economico da regolarizzare, ma piuttosto una piattaforma dalla quale una realtà industriale moderna non può prescindere per definirsi tale.
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