. Per protestare contro il procedimento legale che accusa 14 presunti suoi membri di aver contribuito all'attacco DDOS contro PayPal, Anonymous ha iniziato ad invitare i suoi supporter a disattivare i relativi account al sito di pagamenti online, il boicottaggio è stato avviato sotto il nome di Operation PayPal. A supporto di questa operazione si è schierata anche WikiLeaks, fornendo informazioni sul modo per partecipare al boicottaggio attraverso i propri account Twitter e Facebook. Secondo i rapporti forniti dalla stessa Anonymous, Operation PayPal ha già portato a decine di migliaia di account disattivati. L'effetto scatenato dall'ondata di account disattivati è una perdita di valore delle azioni di PayPal, crollate di circa il 3% nei giorni scorsi e gli analisti stimano che il ribasso continuerà nei giorni a venire, poichè non sembra volersi arrestare l'ondata di chiusura di account che sta interessando il sito. Non c'è sorpresa nel vedere che, in questa operazione, WikiLeaks supporti Anonymous, in quanto PayPal detiene ancora molto denaro donato alla fondazione di Assange, bloccato dopo la chiusura degli account richiesta dai governi mondiali. Anonymous ha rilasciato un comunicato nel quale è spiegata la filosofia di questo boicottaggio, indirizzato non solo contro PayPal, ma soprattutto contro chi persegue legalmente i 14 accusati: "Molti degli Anons già arrestati sono accusati di aver preso parte agli attacchi DDOS contro organizzazioni corrotte ed avide come PayPal. Ciò che l'FBI deve capire è che c'è una grossa differenza tra chi aggiunge la propria voce ad un coro per un sit-in digitale e chi controlla una botnet. Attualmente le multe e le sentenze per questi due diversi atteggiamenti sono identiche."
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