Se il social networking è la tendenza del momento, anche la ricerca deve farne oggetto di conoscenza ed è proprio ciò che sta accadendo in varie parti del mondo. L'incremento del numero di ricercatori che si occupano del fenomeno porta a scoprire aspetti nuovi sull'influenza che questo fenomeno ha sulla società, l'ultimo studio, in particolare, ha preso in esame i possibili effetti dell'uso dei social-network in età pre-adolescenziale ed adolescenziale, mettendo in evidenza come un abuso di siti quali Facebook e similari possano portare all'insorgere di disturbi psichici nei giovani. Lo studio, portato avanti da Larry Rosen, professore di psicologia nella California State University, ha rilevato come l'overdose di Facebook possa generare effetti particolarmente critici negli adolescenti, si va dall'insorgere del narcisismo fino allo sviluppo di disturbi psicologici più gravi, come asocialità e tendenze aggressive. La sovraesposizione ai social network porta anche ad un generale abbassamento della qualità dello studio, induce i ragazzi ad essere meno presenti a scuola, può causare ansia e disturbi del sonno, oltre a dolori gastrointestinali di natura psicosomatica. In mezzo a tanta negatività viene fuori, però, anche un aspetto positivo, che si concretizza nello sviluppo della cosiddetta "empatia virtuale", ossia la capacità di trasmettere e recepire gli stati emotivi attraverso il linguaggio scritto, una caratteristica che genera stati di buon umore in chi la percepisce e che può essere trasferita nella vita reale, traducendosi in una maggiore facilità nell'esternare i propri stati d'animo.
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