L'Autorità britannica per le Comunicazioni (OFCOM) ha rilasciato un rapporto nel quale viene analizzata l'efficacia del blocco dell'accesso ai siti per combattere la pirateria online, il rapporto elenca le misure di blocco messe in atto dal governo britannico e le strategie per aggirarle, giungendo alla conclusione che oscurare i siti è totalmente inutile ai fini della lotta alla pirateria. L'indagine eseguita dall'OFCOM è stata commissionata dallo stesso governo britannico, che voleva rendersi conto dell'effettiva efficacia del "Digital Economy Act", la legge anti-pirateria in vigore oltremanica. Dopo averne letto le conclusioni, il segretario all'economia Vince Cable ha dichiarato che la legge verrà abolita in quanto inefficace. Il governo ha inizialmente censurato parte del rapporto, ma anche questa operazione si è rivelata perfettamente inutile e la versione integrale circola ora sul web, risultando una guida completa alle tecniche per aggirare i blocchi imposti alla rete. Tra le varie strategie riportate figurano: - Utilizzare reti VPN (Virtual Private Network)
- Cambiare il proprio server DNS con un altro fornito da diversi siti
- Usare un proxy web anonimizzatore che non figuri nella lista dei proxy stilata dal governo britannico
- Non utilizzare affatto un DNS remoto
Il rapporto contiene anche tecniche per aggirare ban individuali, come il cambiamento del proprio indirizzo IP tramite l'host o la manipolazione TTL, ed altre per evitare il blocco degli URL, tra queste la più semplice consiste nell'impostare il sito in modo che sfrutti una porta diversa dalla solita "porta 80" prevista per le connessioni HTML. Le misure citate sono numerose e classificate in base alla funzione che svolgono, OFCON le ha esposte in modo completo ed ha fornito anche una descrizione dei metodi di messa in pratica e della loro facilità di implementazione, una vera e propria guida all'hack dei blocchi imposti dai governi, disponibile a questo indirizzo.
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