Può il PC reagire con la stessa elasticità dell'intelligenza umana? Diversi esperimenti sono stati fatti in questa direzione, si va dall'implementazione di super-computer dotati di intelligenza artificiale a software in grado di imparare. Senza andare a scomodare esperimenti di alto valore scientifico, vale la pena di annoverare nell'insieme dei tentativi fatti verso un "PC più umano" anche le API messe a punto dalla startup MobileWorks, che consentono ad un qualunque software di sfruttare il sapere di individui umani per fornire risposte o eseguire il compito richiesto dall'utente. Il concetto è piuttosto astratto, ma basterà un esempio pratico per chiarirlo: poniamo il caso che ci sia la necessità di interpretare o digitalizzare un'immagine, l'utente demanda il compito ad un software, il quale, sfruttando le API di MobileWorks, delega il compito a individui umani rintracciati attraverso un network prestabilito. E' lo stesso meccanismo che si utilizza quando si pone una domanda su un forum e si aspettano le risposte, ma stavolta è automatizzato da un software che svolge il lavoro di richiesta e lo rende del tutto trasparente all'utente, inoltre le richieste non vengono divulgate in tutta la rete, ma circoscritte ad una preselezionata categoria di utenti, classificati in base a capacità e conoscenze messe a disposizione. In una parola, si tratta di crowdsourcing, cioè di software che cerca le risposte in un database di utenti che mettono a disposizione competenze e conoscenze. Il software ipotizzato da MobileWorks funzionerà da intermediario anche per altri software, non sarà un'applicazione dedicata ad un singolo e specifico compito, ma un layer cui altre applicazioni potranno affidare le richieste da smistare. Le API di MobileWorks sono facilmente integrabili in tutti i più diffusi linguaggi, i compiti più comuni di software del genere comprendono la digitalizzazione di documenti, il riconoscimento caratteri (OCR), l'image tagging e la ricerca nel Web. Si tratta di una rivoluzione, fino ad oggi l'uomo si è appoggiato al PC ed ai software per velocizzare il proprio lavoro, ora il software si appoggia all'uomo per fornire reazioni più elastiche.
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