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Google chiama Intel per Android su x86



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Pubblicato da wintricks.staff il 15/09/2011 alle 09:42

 

Mentre Microsoft si prepara a sbarcare nell'universo dei SoC ARM con Windows 8, dal lato opposto Google annuncia una partnership con Intel per ottimizzare le API Android su architettura x86, che voglia, perciò, soffiare la scena a Windows sui PC tradizionali?

Questa eventualità, a pensarci bene, è piuttosto lontana dall'essere reale, non sarà infatti Android a sfidare Windows sui PC tradizionali, al più un pericolo potrà essere costituito da Chrome OS (non oggi, ma sul finire del prossimo anno) e a chi avversa tanto il cloud sono solito ripetere che, il mio professore d'informatica del liceo (più di una decina di anni fa), uno che di scenari di utilizzo del PC ne capisce, mi ipotizzò lo scenario cloud "con software che non si installano, ma si utilizzano dalla rete", quando la parola cloud era utilizzata soltanto per dire nuvola.

Tornando ad Android su x86, la mossa è studiata a tavolino per rendere il più difficile possibile la penetrazione di Windows nel settore tablet. D'altro canto, l'interfaccia Metro UI, tanto sbandierata da Microsoft per Windows 8, non è certo un'interfaccia per un desktop, Microsoft l'ha pensata per l'utilizzo touch e in previsione di fondere Windows Phone con l'OS desktop ed ottenere, così, un unico sistema utilizzabile su ogni piattaforma,

Gli sforzi di Microsoft sono senza dubbio apprezzabili, ma guardando lo scenario attuale e l'evoluzione che si è avuta nel settore mobile (inteso come smartphone e tablet) nell'ultimo anno, difficilmente si può pensare che Windows possa avere campo libero, pressato su entrambi i fianchi da Android ed iOS (già, perchè quando il prossimo anno usciranno i primi tablet Windows, Android avrà già un anno di esperienza sulle spalle, mentre iOS equipaggerà nientemeno che l'iPad 4).

Oggi la guerra dei tablet si combatte a colpi di brevetti nei tribunali e, in questo scenario, Google è in una posizione di assoluta tranquillità grazie al portafoglio di brevetti Motorola. Se a questi ci si aggiungono i brevetti Intel in campo x86, va da sè pensare che il gigante di Mountain View stia lentamente muovendosi sornione attraverso le linee, bussando alle porte dell'alleato storico di Microsoft e accumulando munizioni di ogni tipo, con cui bersagliare qualunque nemico a tiro.

Al momento alcuni produttori di smartphone Android pagano delle royalties a Microsoft per i brevetti utilizzati dal software, chi scommette che il prossimo anno, con i tablet Windows, sarà Microsoft a dover pagare Google?




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Commenti:
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Ebhè, chi dovrebbe chiamare AMD?
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