Quanto "social" siamo, secondo uno studio dell'University College di Londra, dipende dalla grandezza del nostro cervello, più nello specifico, dalla grandezza del solco temporale superiore, della corteccia entorinale, dell'amigdala e del lobo temporale. La ricerca ha messo in evidenza che i soggetti più socievoli presentano un'amigdala più voluminosa, ma chi è più socievole online presenta, oltre alla precedente caratteristica, anche una maggiore area del solco temporale superiore destro, del lobo temporale mediano sinistro e della corteccia entorinale. Il solco temporale superiore è la parte del cervello che si attiva per fornire la comprensione delle emozioni altrui, mentre il lobo temporale medio è responsabile delle reazioni a questi stimoli esterni, infine la corteccia entorinale è collegata al sistema di memoria dell'individuo. Quello che la ricerca non è stata in grado di determinare, è se la maggiore attività social online sia la causa o l'effetto delle aumentate aree cerebrali indicate, attualmente non è stato, cioè, possibile capire se gli individui con amigdala, lobo temporale e corteccia entorinale più estese siano per questo maggiormente portati alla socialità, o se un comportamento più spinto verso la socialità online permette l'aumento di queste aree cerebrali. I ricercatori credono che esista un fattore esterno che guida lo sviluppo del sistema nervoso centrale e le abitudini esterne degli individui, finchè non sarà individuato non sarà possibile affermare che utilizzare Facebook con frequenza fa crescere il cervello.
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