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Wikipedia sciopera contro SOPA e PIPA



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Pubblicato da Redazione il 18/01/2012 alle 11:59

 

Wikipedia l’aveva annunciato e l’ha fatto: un giorno intero di sciopero online della versione inglese dell’enciclopedia online come protesta contro le proposte di legge antipirateria negli USA. Questo significa che nella giornata di oggi e per 24 ore i contenuti di Wikipedia in inglese non saranno accessibili.

Il dissenso di Wikipedia, si riferisce in particolare a due normative attualmente in discussione al Congresso e relative alla tutela del copyright delle aziende dei media e dell’intrattenimento. Le due leggi si chiamano SOPA (Stop Online Piracy Act) e PIPA (Protect Ip Act).

La prima, presentata alla Camera dei rappresentanti statunitense dal deputato repubblicano Lamar S. Smith, consentirebbe ai titolari di copyright USA e alle autorità giudiziarie di procedere legalmente contro i siti Internet (anche quelli fuori dalla giurisdizione degli Stati Uniti) colpevoli di diffondere contenuti protetti da copyright (anche in streaming) e di richiedere ai tribunali ordinanze per chiuderli o bloccarne l’accesso sia tramite intervento dei provider sia impendendo la visualizzazione dei siti sui motori di ricerca. Le sanzioni potrebbero includere anche il divieto ai network pubblicitari o ai siti che gestiscono pagamenti, come Paypal, di avere rapporti di affari con tali siti.

La seconda proposta di legge, in discussione al Senato, è legata alla prima e praticamente offre all’industria del copyright maggiori strumenti per limitare l'accesso ai siti Web che commettono infrazioni sul copyright.

L’approvazione di tali leggi”, dice in un proprio comunicato Wikipedia Italia, “potrebbe comportare per la libertà del Web in generale, e per Wikipedia in particolare, e desideriamo unire la nostra voce al coro di chi chiede che il Web stesso possa rimanere libero da censure e limitazioni, e non essere influenzato da leggi, decise da pochi, che cerchino di arginare questa libertà.

Su entrambe le leggi, oltre a Wikipedia, hanno già espresso parere contrario, o almeno delle riserve, anche Google, Yahoo! e altri grandi siti Internet, alcuni dei quali stanno aderendo alla protesta anche solo pubblicando degli annunci sulle proprie home page. Il timore è infatti che venga concesso al governo USA un potere di censurare la Rete con procedure paragonabili a quelle già adoperate da stati come la Cina, la Malesia e l’Iran.

Tra le varie iniziative segnaliamo quella della versione inglese di Google che ha pubblicato un invito a firmare una petizione contro SOPA. Nell’home page del motore di ricerca, compare infatti il link “Tell Congress: Please don't censor the web!” (''Stop alla pirateria, non alla libertà''), che apre un’apposita pagina Web su cui è possibile firmare la petizione. ''Il Senato votera' il 24 gennaio”, scrive Google, “Fate sapere cosa ne pensate. Firmate la petizione per chiedere al Congresso di votare NO a PIPA e SOPA prima che sia troppo tardi''.

 




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