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In Italia un software su due è pirata



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Pubblicato da Redazione il 16/05/2012 alle 18:36

 

 

Nel nostro Paese quasi la metà dei software installati sui PC è senza licenza, con una perdita stimabile per l’industria del settore pari a 1.398 milioni di euro.

A rivelarlo è l’ultimo rapporto annuale Global Software Piracy Study” commissionato dalla BSA (Business Software Alliance), l’associazione internazionale di produttori di software. In Italia nel 2011 il tasso di pirateria rilevato è stato del 48%, appena un punto percentuale in meno rispetto allo scorso anno.

Con tale dato l’Italia nell’Europa occidentale si colloca al secondo posto, insieme a Cipro e Islanda, preceduta solo dalla Grecia (61%). La media europea è invece del 33%, in calo rispetto al 2010 (35%). A livello globale il 57% dei possessori di PC ha ammesso di aver impiegato software illegale, se non sempre, almeno occasionalmente.

Inoltre il valore commerciale del software illegale installato sui PC è aumentato, passando dai 58,8 miliardi di dollari nel 2010 ai 63,4 miliardi registrati l'anno scorso. I dati più elevati sono stati rilevati nell’area asiatico-pacifica: il primato va al mercato cinese, che vale da solo 9 miliardi di dollari contro i 3 miliardi di quello legale. Aumentato anche il valore commerciale del software pirata, ben 21 miliardi di dollari nei soli paesi emergenti.




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Commenti:
AMIGA
Il problema sono le aziende e chi lavora con il software, per un uso casalingo è difficile con i tempi che corrono, che qualcuno compri del software originale per usarlo a casa, anche perchè esistono un'infinità di alternative free e Open Source. Credo che il futuro sia indirizzato verso il software libero, almeno per l'uso casalingo. Io a casa utilizzo spesso sistemi AROS, dove ogni giorno qualche programmatore rilascia un programma per la comunità, quando questa ha bisogno di un software particolare, si impronta un Bounty (una colletta facoltativa) e tutti poi ne usufruiscono. Questa cosa è molto bella, perchè ti rende partecipe alla creazione dei software e la soddisfazione di commentarli nel forum con i vari programmatori.
wally
Come dice Amiga il discorso per uso casalingo è un discorso a parte. Quindi tutte le cifre menzionate nell'articolo sono pura fantasia: a comporre la perdita stimata di 1.398 milioni di euro sono principalmente quei software professionali (Photoshop, Premiere, AutoCad ecc.) il cui costo è elevatissimo e quasi tutti gli utenti domestici che ne hanno una copia pirata, li hanno installati solo perchè "è gratis", altrimenti non avrebbero mai e poi mai comprato un software simile nemmeno pagandolo il 10% del suo prezzo. E di questa gente ce ne è tanta, si installano AutoCad per imparare ad usarlo e poi lo aprono magari solo 3 volte in vita loro guardando solo la schermata iniziale.
Molti altri utenti si ritrovano numerosi programmi solo perchè glieli ha installati l'amico smanettone che gli ha riconfigurato il pc l'ultima volta...
Tutti questi casi NON costituiscono perdite per le aziende produttrici, perchè quegli utenti non avrebbero mai comprato quei software.

Ad ogni modo come è già stato detto e ridetto in tantissime altre occasioni, per abbattere la pirateria l'unica strada da percorrere è quella dell'abbattimento dei prezzi, almeno in ambito domestico.
real7
Quota :
Inviato da wally;1658672
Ad ogni modo come è già stato detto e ridetto in tantissime altre occasioni, per abbattere la pirateria l'unica strada da percorrere è quella dell'abbattimento dei prezzi, almeno in ambito domestico.

rendere a buon mercato i prezzi dei sw. non conta niente, anche se costasse un paio di €, vuoi togliere la soddisfazione di fregare i produttori,cioé avere gratis un prodotto,anche se poi non lo usi
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