Secondo un recente studio condotto dall'Università di Birmingham, gli utenti che hanno scaricato musica protetta da copyright, video e altri contenuti illegali tramite un client BitTorrent negli ultimi tre anni, hanno avuto i loro indirizzi IP registrati da organizzazioni anti-pirateria o società specializzate in monitoraggio dei flussi digitali. Secondo i ricercatori che hanno effettuato lo studio, il monitoraggio dei file scaricati da BitTorrent è una realtà ovunque, e avviene soprattutto per i contenuti nuovi e più richiesti. In questo modo, le autorità potranno eventualmente risalire all'indirizzo IP di un utente entro tre ore dalla connessione.
Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori di Birmingham hanno creato un server pirata fasullo e lo hanno tenuto on-line per più di due anni, monitorando costantemente i 100 file più "popolari". Così facendo, hanno potuto rilevare l'attività di 1.033 peer attraverso 421 tracker, raccogliendo oltre 150 GB di dati relativi al traffico di BitTorrent. Inoltre, hanno scoperto che utilizzare delle "block list" non rappresenta un rimedio efficace per evitare di essere osservati o registrati da imprese di sorveglianza. Usare un servizio proxy o una rete VPN restano ancora le soluzioni preferite per coloro che non vogliono essere tracciati mentre navigano.
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